Sono seduto da solo al solito tavolo dell’osteria che frequento quotidianamente da tanti anni. Perso in me stesso ascolto i discorsi tra gli avventori. Sport, politica, il tempo e le donne sono gli argomenti più trattati e non sempre in quest’ordine.
Tutto viene sviscerato dagli astanti con dovizia di particolari e con frasi maliziose su ogni argomento.
Ecco entrare due nuovi clienti, due dandy eleganti nel loro completo scuro accompagnati da una bella donna in tailleur blu notte.
Ordinano delle bevande che l’oste fatica ad accontentare. Dal loro discorrere capto delle parole per me molto familiari: Conservativo, strategia giapponese, testa e spalle, doppio minimo, doppio massimo, Fibonacci, grafico, oscillatori e Keynes.
Mi chiamano il guru della finanza e sentire della gente che discorre di questa materia mi mette sete. Verso ancora un ottavo dalla caraffa del vino che ho di fronte e i pensieri corrono.
Ero giovane, inesperto ma attento a quello che mi accadeva attorno. Leggevo tutto su quello che muoveva il denaro nel mondo. Approdando all’analisi tecnica la bocciai subito con il termine spazzatura. Mi apprestavo all’attività di broker con un piano ben preciso: selezionare la clientela.
Età ,massimo 40 anni, per avere un margine di prospettiva di vita piuttosto ampio, e carattere freddo non impulsivo. Fatta questa scrematura mi ritrovai con solo sette clienti, ma dal portafogli bello largo.
La fortuna era nell’aria e così acquistai azioni a prezzi molto bassi , monitorando solo saltuariamente l’andamento del mercato mi accorsi che nel giro di due anni alcuni titoli rendevano intorno al 25% e qui iniziò l’uscita di due dei sette investitori. Dopo altri tre anni ne uscirono altri due portandosi a casa tra il 70 e l’80 % di guadagno netto. I tre moschettieri rimanenti furono l’apoteosi. Vendemmo le azioni con un guadagno che variava dal 120 al 260 % netto.
Non so se questi due pinguini e signora ce la faranno a raggiungere risultati del genere, ma se la loro base è l’analisi tecnica non ho dubbi che falliranno.
Ora vi chiederete, ma se tu guru della finanza sei riuscito in quelle imprese, com’è che sei così dimesso seduto a quel tavolo con la caraffa di vino da consumare in solitudine.
Beh! Io non ti ho detto di aver guadagnato tanto denaro per me ,bensì per i miei clienti. Io soldi non ne ho mai avuti e non li voglio, solo il gusto di dimostrare quanto ero bravo. In realtà all’inizio solo fortunato, poi però determinato.
Il vino che bevo e il cibo che consumo mi viene offerto gentilmente dai tre ultimi clienti, che grazie a quei investimenti azzeccati hanno accumulato patrimoni da favola.
I dandy e signora pagano il conto e fanno per uscire, uno mi riconosce e dice agli altri : “Questo ragazzi miei è un vero guru della finanza.”
Io li guardo, vedo incredulità nei loro occhi e dico loro : “No,no non sono io , sono suo fratello.”
TANTISSIMI AUGURI A TUTTI... BUON NATALE.
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