L’esperienza di Julius Kugy , qui sotto riportata, l’abbiamo provata in tantissimi con tutti i più comuni mezzi di trasporto. Ci siamo passati anche più volte al giorno , anche se è al pomeriggio-sera di una bella giornata di sole che il Montasio da questo lato dà il meglio di sé, e la montagna ha sempre attratto il nostro sguardo.
Da alcuni anni, da quando la vecchia linea ferroviaria è diventata una ciclabile, la bellissima ciclabile Alpe- Adria, a Dogna una sosta ,magari di pochi secondi, è obbligatoria. Sono uno che pedala con lo sguardo rivolto all’asfalto o al terreno ma in questo caso non posso perdere l’occasione per ammirare il Cervino delle Giulie.
Ecco la descrizione di Kugy:
"Ed ora diamo un’occhiata al Montasio come lo vedono i mille e mille viaggiatori che scendono a Venezia, quando passata Pontebba , si apre a sinistra la Val Dogna. Dopo la stazione di Dogna, il treno esce dalla galleria e imbocca rombando il celebre viadotto. Le quinte di roccia si aprono e un solo colpo d’occhio abbraccia i 2200 metri del lato ovest del Montasio.
E’ un fianco stretto, ma quanta bellezza abbagliante v’è riunita!
Abbiamo davanti a noi una costruzione dolomitica che ha la forma arditissima, simile alle corna d’un cervo (donde il nome), del monte Cervino, come appare dalla parte italiana. Se il tempo è bello e il titano, incoronato dalla doppia vetta, s’eleva libero e altero, con riflessi d’ocra e rossicci, tra le nuvole bianche, si può dire d’aver visto il quadro più affascinante e meraviglioso delle Giulie.
Tutti si precipitano ai finestrini.Cos’è? Ma già arrivano le rocce da sud, il treno rientra fragoroso nelle gallerie, e il titano di Dogna è scomparso per sempre.
Ma noi, che siamo balzati di gioia, noi abbiamo visto ogni cosa."
Le Alpi Giulie - Julius Kugy.
P.S. in rete trovate diverse cartoline in bianco e nero con la veduta qui descritta.
Jof del Montasio (2754 metri) visto da Dogna
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