mercoledì, novembre 07, 2012

EFFETTO FISCAL CLIFF
CARA AMERICA SIAMO TUTTI
SULL'ORLO DEL BARATRO!
I mercati europei non hanno festeggiato la riconferma di Barack Obama alla Casa Bianca e hanno archiviato la seduta in rosso, preoccupati per la tenuta economica della Germania finora percepita come il motore della crescita dell'Eurozona. Il Ftse Mib ha perso il 2,5% a 15.291 punti, il Cac40 l'1,99% a 3.409 punti, il Dax l'1,96% a 7.232 punti il Ftse 100 l'1,58% a 5.791 punti e infine l’Ibex il 2,26% a 7.660 punti.

La produzione industriale tedesca a settembre è diminuita dell'1,8% a livello mensile (-0,6% mese su mese il consenso) e dell'1,2% su base tendenziale. Il dato va ad aggiungersi al calo allarmante della produzione industriale in Spagna scesa del 7% a livello tendenziale. Il taglio sulle stime di crescita dell'Unione Europea e le parole del numero uno della Bce, Mario Draghi, che ha riconosciuto per la prima volta che la crisi del debito sta colpendo anche Berlino, non hanno fatto altro che peggiorare il sentiment.

Oltreoceano i listini Usa sono tutti in territorio negativo: il Dow Jones cede il 2,48%, il Nasdaq il 2,56%, l’S&P 500 il 2,53%. L’euro è a 1,2759 sul biglietto verde. I problemi legati al fiscal cliff hanno rovinato la festa a Obama, al quale l’agenzia di rating Fitch chiede di muoversi rapidamente per scongiurare questo provvedimento che minaccia la ripresa e il rating tripla-A.

Sul versante obbligazionario i rendimenti dei titoli decennali italiani sono saliti rispetto a ieri in attesa del voto del Parlamento in Grecia sulle misure di austerità: lo spread tra Btp e Bund tedeschi si è portato in chiusura a 353 punti base, mentre il differenziale spagnolo a 431 unti base. Questa mattina la Germania ha collocato 3,3 miliardi di euro di bond con scadenza quinquennale, con tassi allo 0,42%, al di sotto dello 0,53% dell'ultima asta di ottobre. La domanda è stata 1,5 volte l'offerta.

A Piazza Affari solo Autogrill si è salvato sul listino principale e ha spuntato un +0,3% a 8,335 euro. Per tutti gli altri titoli piovono segni meno, ma è Fiat che ha incassato la peggiore performance con un calo del 6,65% a 3,51 euro dopo che Deutsche Bank ne ha tagliato il rating a sell. Non da meno Stm e Mediaset, che hanno perso rispettivamente il 6,3% a 4,404 euro e il 3,62% a 1,305 euro e tutte le banche: Unicredit ha lasciato sul terreno il 4,33% a 3,406 euro, Bper il 4,77% a 4,396 euro, Bpm il 4,38% a 0,4078 euro, Banco Popolare il 3,46% a 1,199 euro, Mediolanum il 3,24% a 3,764 euro, Intesa il 3,35% a 1,212 euro.

Male anche Terna (-1,18% a 2,842 euro), malgrado Kepler abbia confermato la raccomandazione buy e il target price a 3,2 euro in attesa della pubblicazione dei conti trimestrali prevista per domani. Secondo gli esperti i risultati saranno in crescita grazie ai business regolati. Per il trimestre si aspettano un ebitda a 355 milioni di euro (+6,7% anno su anno) e un utile netto a 120 milioni (-14 milioni il risultato nello stesso periodo del 2011 per via dell'impatto della Robin Hood Tax). Per Kepler il cda potrebbe annunciare un dividendo interim da 0,07 euro.

Fuori dal Ftse Mib in luce Beni Stabili (+3,57% a 0,4268 euro) che ha chiuso il terzo trimestre 2012 con un utile netto di 12,8 milioni, in crescita rispetto ai 2,5 milioni dello stesso periodo 2011.

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