mercoledì, novembre 28, 2012
LA SONDA CURIOSITY SCOPRE L'ACQUA SU MARTE!!!
La sonda della Nasa “Curiosity”, arrivata su Marte il 6 agosto scorso, ha scoperto della ghiaia e altri sedimenti proveniente dal letto di un antico fiume, confermando in tal modo le ipotesi secondo le quali il Pianeta Rosso sarebbe stato in passato ricco di acqua.
Non meno importante è il ritrovamento, sotto queste ghiaie, di un oggetto, un simbolo che molti hanno creduto di riconoscere in qualcosa sempre legato all'utilizzo dell'acqua.
Cutti
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martedì, novembre 27, 2012
domenica, novembre 25, 2012
Bersani scolaro
CI SONO LE PRIMARIE DEL PD E TUTTI I GIORNALETTI SCHIERATI CON QUESTO PARTITO RIPORTANO IN PRIMA PAGINA L'IMMAGINE DI BERSANI E BASTA.QUESTO PER LA DEMOCRAZIA E IL PLURALISMO IN GENERE E' UN BUON SEGNO. COSI' ,ANCHE QUESTO BLOG, NON VUOLE SCONVOLGERE QUESTO SQUILIBRIO.
NO A IMMAGINI DI ROTTAMATORI E STRANI PERSONAGGI UTOPICI O CON PASSATI DEMOCRISTIANI. DONNE POI,SONO SENZA SPERANZA.
UNA PERO' LA SPERANZA CE L'HA ANCORA E' ROSY BINDI. SE BERSANI VINCERA',COSA MOLTO PROBABILE, TUTTO RIMARRA' COME PRIMA... ANCHE LEI. GRAZIE GIORNALETTI.
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sabato, novembre 24, 2012
GLI UFO SONO TRA NOI.
Questa frase è stata detta e ridetta fino alla nausea, ma la testimonianza di uno dei migliori piloti e comandante delle forze aeree americane nella base di Ramstein in Germania il colonello Charles Greatball, il quale afferma non solo di averli avvistati ma addirittura di aver avuto un contatto del terzo tipo, questo non può lasciarci indifferenti.
L'accaduto in parte è stato registrato dai radar della base di Sigonella in Sicilia , durante una missione fatta in ottobre 2012. Le tracce hanno evidenziato delle presenze improvvise ai lati dell'aereo del colonello Greatball che acciecato dai bagliori emessi da questi oggetti ha dovuto compiere un atterraggio di emergenza in territorio libico.
Qui la testimonianza è diretta. Il colonnello afferma che i velivoli non identificati sono atterrati anch'essi e alcuni componenti della navicella si sono avvicinati al suo aereo e hanno aperto la cabina facendolo scendere con delicatezza. Solo allora il Greatball si rendeva conto che lui non stava facendo nulla ma che era in pieno potere degli ufo.
Non può descriverli perchè erano ricoperti di una sostanza luminescente che non permetteva di distinguerne le forme. Ricorda un buon odore e un suono piuttosto fastidioso.
Si sono scambiati alcune frasi e li ha descritti come degli alieni solari ma lunatici.
Hanno voluto lasciare comunque un messaggio al mondo, eccolo :
ITALIANO DOMANI VOTA ANTONIO
VOTA ANTONIO LATRIPPA
VOTA ANTONIO,VOTA ANTONIO,VOTA ANTONIO
giovedì, novembre 22, 2012
Mexes Overhead Kick (Ibrahimovic Style) Anderlecht 1-2 AC Milan HD
ECCO LA FINE DEL MONDO !!!
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LA FINE DEL MONDO ERA IERI !!!
SECONDO LO STUDIOSO TEDESCO FRITZ WIZ, GRANDE CONOSCITORE DELLA STORIA E CULTURA DI QUESTO POPOLO , PROBABILMENTE L'UNICO AL MONDO IN GRADO DI PARLARE LA LORO LINGUA ...MA CON CHI?
EBBENE, SECONDO L' ANALISI DEL WIZ I MAYA ERANO USI CHIAMARE IL MESE DI DICEMBRE NOVEMBRE E VICEVERSA. DA CIO' LA FINE DEL MONDO PREVISTA IL 21 .12.2012 ,IN REALTA' SI E' VERIFICATA IERI.
Cutti
martedì, novembre 20, 2012
La Francia nell’Eurotrappola
Tuesday, 20 November, 2012
Dell’assolutamente prevedibile (e previsto) downgrade della Francia da parte di Moody’s è opportuno ricordare alcune delle motivazioni utilizzate dall’agenzia di rating, che servono per comprendere la natura sistemica della crisi dell’Eurozona, al di là di pur evidenti demeriti dei singoli paesi. Il problema è che questi elementi di negatività sistemica sono (per definizione) fuori dalla portata dei singoli paesi, e che quindi (come detto sino alla nausea) nessun paese ne uscirà da solo, con buona pace di chi passa le giornate a proporre soluzioni miracolose per l’Italia.
Tra gli elementi negativi specifici al paese, citati da Moody’s, vi è certamente la rilevante perdita di competitività, e le perduranti rigidità dei suoi mercati del lavoro, merci e servizi. Le prospettive fiscali del paese sono in via di deterioramento, a causa delle sopracitate rigidità ma anche del debole contesto esterno, che frena lo sviluppo dell’export. Tra gli elementi sistemici, invece, l’agenzia cita la “sproporzionatamente ampia” esposizione alla periferia europea, sia in termini di flussi commerciali che di sistema bancario. E già questo è un elemento contro cui nemmeno un paese mostruosamente competitivo riuscirebbe a combattere, come si accorgerà a proprie spese anche la Germania, tra non molto.
E’ però singolare (e significativo) quanto Moody’s aggiunge, tra i vincoli sistemici:
«A differenza di altri sovrani non dell’area euro che hanno rating simili, la Francia non ha accesso ad una banca centrale nazionale per finanziare il proprio debito in caso di mancato funzionamento del mercato»E’ il concetto di valuta utilizzata e non emessa dai paesi dell’Eurozona, che rende la Bce una entità remota e di fatto assimila i paesi dell’euro a paesi emergenti che emettono debito in valuta diversa dalla propria. Altri elemento di criticità sistemica e fuori dal controllo del paese è la struttura dei fondi di salvataggio europei, che pongono a rischio la Francia, paradossalmente a causa della sua forza relativa nel contesto dell’area. Attraverso EFSF ed ESM, la Francia ha una rilevante esposizione al rischio di credito dell’Eurozona, in termini di passività contingenti. Inoltre,
«Al contempo, in caso di bisogno, la Francia – come altri grandi stati membri dell’area euro ad elevato rating – potrebbe non beneficiare nella stessa misura di tali meccanismi di supporto, dato che queste risorse potrebbero già essere state esaurite, per quell’epoca»Come si nota, gli elementi di criticità sistemica sono grandemente prevalenti su quelli specifici al paese (erosione di competitività). Si conferma che nessun paese può farcela da solo, e che questa costruzione europea agisce per creare ed amplificare le distorsioni. Ma questo lo sapete già, o dovreste saperlo, se non perdete le vostre giornate a credere che con tagli di spese e d’imposte un paese rinasca a nuova vita in una camera a gas.
Due considerazioni finali: la prima lo spread francese contro Germania non si muove (e neppure il cambio euro-dollaro, se è per quello), a conferma del fatto che il mercato era già preparato a questo esito; e la reazione del governo francese, per bocca del ministro delle Finanze, Pierre Moscovici. Il quale ha puntualizzato che Moody’s ha sanzionato “la gestione del passato”, dando quindi la colpa della situazione a Sarkozy. Il che, per un paese che da sempre mostra enorme ostilità verso le agenzie di rating (considerate un nemico “esterno” della République) e che da sempre mostra scarsa distinguibilità nelle scelte di policy tra destra e sinistra, è certamente una novità rilevante.
Articolo tratto da Phastidio.net
Cutti
giovedì, novembre 15, 2012
Sweden Vs England 4-2 - Zlatan Ibrahimovic Unbelievable Bicycle Goal
GESTO ATLETICO PREVEDIBILE E GIA' VISTO ANCHE SUI CAMPI DI CATEGORIE INFERIORI.
INOLTRE IL GIOCATORE NON E' MARCATO COSI' DA AVERE TUTTO IL TEMPO PER PENSARE E ATTUARE LA SOLUZIONE MIGLIORE.
PORTIERE TROPPO FUORI POSIZIONE E CONDIZIONI CLIMATICHE A FAVORE DELL'ATTACCANTE CHE, NON DIMENTICHIAMO, GIOCAVA IN CASA.
COMUNQUE BRAVO PER L'IMPEGNO SE CONTINUA COSI' POTRA' ENTRARE TRA I MIGLIORI PLAYERS ORIUNDI SVEDESI.
INOLTRE IL GIOCATORE NON E' MARCATO COSI' DA AVERE TUTTO IL TEMPO PER PENSARE E ATTUARE LA SOLUZIONE MIGLIORE.
PORTIERE TROPPO FUORI POSIZIONE E CONDIZIONI CLIMATICHE A FAVORE DELL'ATTACCANTE CHE, NON DIMENTICHIAMO, GIOCAVA IN CASA.
COMUNQUE BRAVO PER L'IMPEGNO SE CONTINUA COSI' POTRA' ENTRARE TRA I MIGLIORI PLAYERS ORIUNDI SVEDESI.
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mercoledì, novembre 14, 2012
domenica, novembre 11, 2012
Come usare la ricetta di Obama per cucinare un bluff all’italiana
Sunday, 11 November, 2012
di Mario Seminerio – Il Tempo
Dopo la rielezione di Barack Obama ed il discorso in cui il presidente degli Stati Uniti ha lanciato il guanto di sfida ai Repubblicani, sostenendo la necessità di aumentare le imposte ai contribuenti più agiati (che negli Usa sarebbero quelli che guadagnano più di 200.000 dollari annui se single, e più di 250.000 se coppia, prendete nota di questi ordini di grandezza), l’Italia della politica sembra improvvisamente percorsa da una strana eccitazione, peraltro ricorrente: far pagare “i ricchi”, in modo esemplare, fino a “farli piangere”, antico topos nella storia di questo disgraziato paese, affetto da amnesie croniche.
“Serve la patrimoniale”, è il mantra di tutti quelli che osservano, con sbigottimento che peraltro è anche il nostro, il progressivo sbriciolamento del nostro welfare, in una crisi fiscale che ci sta portando, con la complicità di decisioni prese in Europa su pressione tedesca, verso esiti greci (e spagnoli) di impoverimento di vastissimi strati della popolazione. Come sempre accade quando il mondo va in frantumi, ci si volge alla soluzione miracolosa, il “proiettile d’argento” che ci salverà dalla perdizione. E’ una caratteristica genetica della nostra sinistra, ma non solo di essa, quella di trovare questo proiettile d’argento nel fisco, meglio se su basi ideologico-punitive, quasi sempre ignorando quanto è vendicativa la realtà.
E quindi, vai con la necessità di una “patrimoniale” che tolga i mali dal mondo. E a poco e nulla serve far notare che nel nostro paese la patrimoniale esiste già, da tempo e sotto varie forme. Era l’Ici, ora è l’Imu, assieme all’imposta sostitutiva sui depositi titoli, quest’anno all’1 per mille ed il prossimo più cara del 50 per cento. Ma no, ci vuole “la patrimoniale”, signora mia, ed i treni arriveranno in orario. In queste ore, dopo il discorso di Obama, che ribadisce peraltro concetti già noti, sta persino nascendo uno spin mediatico che ha creato uno stralunato accoppiamento mitologico tra il presidente degli Stati Uniti e quello francese, François Hollande. Quest’ultimo, come noto, ha portato l’Irpef alla aliquota espropriativa del 75 per cento sui redditi eccedenti il milione di euro, meritandosi l’imperitura gratitudine di inglesi e belgi, pronti ad accogliere contribuenti francesi in fuga.
I nostri giustizieri-gabellieri tendono a dimenticare che il capitale è maledettamente mobile, con mezzi più o meno leciti, e che quando un paese perde capitali lo attende un gramo destino fatto di povertà, recriminazioni e guerre tra poveri. Serve una patrimoniale ordinaria ad aliquota molto bassa, si argomenta con grande buonsenso. Ma una patrimoniale ordinaria ha astratto senso solo se inserita in un quadro di riordino del prelievo, con corrispondente riduzione della fiscalità sul reddito, che è notoriamente più distorsiva.
Peccato essere in guerra e non poter ragionare secondo queste categorie dello spirito: l’immagine speculare di chi chiede privatizzazioni immediate in questo contesto di mercato. Si dimentica anche che la pressione fiscale negli Stati Uniti è oggi ridicolmente bassa, con buona pace della leggenda metropolitana che vedrebbe Barack Obama come una sorta di socialista espropriatore. Oggi il governo federale si prende il 15 per cento del Pil americano, il livello più basso degli ultimi sessant’anni. L’aliquota federale massima sui redditi passerà dal primo gennaio al 39,6 per cento, il livello degli anni del boom clintoniano. Da noi si scorda anche che l’aumento di imposizione sui soggetti più abbienti è comunque insufficiente per colmare i buchi, e che alla fine aliquote e balzelli vengono invariabilmente disegnati per definire “ricchi” anche i contribuenti con redditi intorno ai 40-50.000 euro lordi annui, una vera farneticazione. Ma queste lievi “controindicazioni” si squagliano come neve al sole all’aggravarsi della crisi ed agli incalcolabili danni che essa infligge alle nostre vite. Un riordino della fiscalità servirebbe certamente ma il rischio (che diverrà certezza) è quello di aumentare la pressione fiscale travolgendo la nostra classe media, già prostrata da una disoccupazione che fatalmente non farà che aumentare, nei prossimi mesi.
Questa è la miscela esplosiva, la vera cura letale per un paese costretto a continue manovre recessive per chiudere buchi, ma che creano altri buchi, in nome dell’ottuso pareggio di bilancio immediato sul cui altare la Germania sta immolando un intero continente e la sua democrazia. Cosa servirebbe, quindi? Una grande riforma, in cui ogni reddito confluisce in dichiarazione e viene tassato solo dopo l’applicazione di una franchigia sufficientemente elevata per tutelare la classe media e realizzare vere forme di equità verticale (in cui individui che hanno maggiori possibilità sopportano un carico fiscale maggiore) ed orizzontale (in cui individui identici per capacità contributiva subiscono un trattamento fiscale identico). Un miraggio, in pratica. Meglio far piangere “i ricchi”, ma “i ricchi” saremo tutti noi.
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giovedì, novembre 08, 2012
Prof. Giulio Sapelli: "Monti e gli economisti neoclassici raccontano balle"
A PARTE L'USO DEI CONGIUNTIVI LA TEORIA DELL'ECONOMISTA SAPELLI E' , ALLA PROVA DEI FATTI, LA PIU' ATTENDIBILE MA NON PER I GOVERNI EUROPEI.
mercoledì, novembre 07, 2012
Marcia anti-altoatesina bandita dai concerti in Austria
È consuetudine che il pubblico d’oltre Brennero ringrazi per il distacco dell’Alto Adige dal Tirolo
È ormai diventato un caso in Austria la marcia «Dem Land Tirol di Treue» (fedeltà al Tirolo), uno dei brani più suonati alle feste campestri nel mondo di lingua tedesca. È infatti consuetudine che alla frase che ricorda il distacco dell’Alto Adige dal Tirolo il pubblico austriaco risponda in coro «Gott sei Dank» (grazie a Dio). La marcia è stata così bandita da molte feste, per evitare ulteriori incidenti diplomatici. Dopo l’ultima festa degli Schützen a Salisburgo, l’assessore alla cultura Tina Widmann ha informato i governatori dell’Alto Adige e del Tirolo, Luis Durnwalder e Günther Platter, del malcostume diffuso e ha annunciato il suo intervento presso la bande musicali. «Il testo modificato offende i nostri nonni», spiega il comandante degli Schützen tirolesi Fritz Tiefenthaler.
Tratto da L'Alto Adige.
ORPO! RAZZISMO CON I LORO MERIDIONALI!!!
Tratto da L'Alto Adige.
ORPO! RAZZISMO CON I LORO MERIDIONALI!!!
EFFETTO FISCAL CLIFF
CARA AMERICA SIAMO TUTTI
SULL'ORLO DEL BARATRO!
I mercati europei non hanno festeggiato la riconferma di Barack Obama alla
Casa Bianca e hanno archiviato la seduta in rosso, preoccupati per la tenuta
economica della Germania finora percepita come il motore della crescita
dell'Eurozona. Il Ftse Mib ha perso il 2,5% a 15.291 punti, il Cac40 l'1,99% a
3.409 punti, il Dax l'1,96% a 7.232 punti il Ftse 100 l'1,58% a 5.791 punti e
infine l’Ibex il 2,26% a 7.660 punti. CARA AMERICA SIAMO TUTTI
SULL'ORLO DEL BARATRO!
La produzione industriale tedesca a settembre è diminuita dell'1,8% a livello mensile (-0,6% mese su mese il consenso) e dell'1,2% su base tendenziale. Il dato va ad aggiungersi al calo allarmante della produzione industriale in Spagna scesa del 7% a livello tendenziale. Il taglio sulle stime di crescita dell'Unione Europea e le parole del numero uno della Bce, Mario Draghi, che ha riconosciuto per la prima volta che la crisi del debito sta colpendo anche Berlino, non hanno fatto altro che peggiorare il sentiment.
Oltreoceano i listini Usa sono tutti in territorio negativo: il Dow Jones cede il 2,48%, il Nasdaq il 2,56%, l’S&P 500 il 2,53%. L’euro è a 1,2759 sul biglietto verde. I problemi legati al fiscal cliff hanno rovinato la festa a Obama, al quale l’agenzia di rating Fitch chiede di muoversi rapidamente per scongiurare questo provvedimento che minaccia la ripresa e il rating tripla-A.
Sul versante obbligazionario i rendimenti dei titoli decennali italiani sono saliti rispetto a ieri in attesa del voto del Parlamento in Grecia sulle misure di austerità: lo spread tra Btp e Bund tedeschi si è portato in chiusura a 353 punti base, mentre il differenziale spagnolo a 431 unti base. Questa mattina la Germania ha collocato 3,3 miliardi di euro di bond con scadenza quinquennale, con tassi allo 0,42%, al di sotto dello 0,53% dell'ultima asta di ottobre. La domanda è stata 1,5 volte l'offerta.
A Piazza Affari solo Autogrill si è salvato sul listino principale e ha spuntato un +0,3% a 8,335 euro. Per tutti gli altri titoli piovono segni meno, ma è Fiat che ha incassato la peggiore performance con un calo del 6,65% a 3,51 euro dopo che Deutsche Bank ne ha tagliato il rating a sell. Non da meno Stm e Mediaset, che hanno perso rispettivamente il 6,3% a 4,404 euro e il 3,62% a 1,305 euro e tutte le banche: Unicredit ha lasciato sul terreno il 4,33% a 3,406 euro, Bper il 4,77% a 4,396 euro, Bpm il 4,38% a 0,4078 euro, Banco Popolare il 3,46% a 1,199 euro, Mediolanum il 3,24% a 3,764 euro, Intesa il 3,35% a 1,212 euro.
Male anche Terna (-1,18% a 2,842 euro), malgrado Kepler abbia confermato la raccomandazione buy e il target price a 3,2 euro in attesa della pubblicazione dei conti trimestrali prevista per domani. Secondo gli esperti i risultati saranno in crescita grazie ai business regolati. Per il trimestre si aspettano un ebitda a 355 milioni di euro (+6,7% anno su anno) e un utile netto a 120 milioni (-14 milioni il risultato nello stesso periodo del 2011 per via dell'impatto della Robin Hood Tax). Per Kepler il cda potrebbe annunciare un dividendo interim da 0,07 euro.
Fuori dal Ftse Mib in luce Beni Stabili (+3,57% a 0,4268 euro) che ha chiuso il terzo trimestre 2012 con un utile netto di 12,8 milioni, in crescita rispetto ai 2,5 milioni dello stesso periodo 2011.
domenica, novembre 04, 2012
Tredicesime, arriva il prelievo del governo
Arriva il prelievo del governo sulle tredicesime. Secondo i
calcoli dell’Ufficio studi della Cgia di Mestre, un operaio
specializzato, con un reddito lordo annuo di poco superiore ai 20.600
euro, si troverà con una tredicesima decurtata di 21 euro; un
impiegato, con un imponibile Irpef annuo leggermente superiore ai
25.100 euro, perderà 24 euro; un capo ufficio, invece, con un
reddito lordo annuo di quasi 49.500 euro, percepirà una tredicesima
alleggerita di 46 euro.
Quali sono le ragioni di questa decurtazione? «Purtroppo— sottolinea il segretario della Cgia di Mestre Giuseppe Bortolussi— quest’anno l’inflazione è cresciuta più del doppio rispetto agli aumenti retributivi medi maturati con i rinnovi contrattuali. Se nei primi 9 mesi di quest’anno il costo della vita è cresciuto del 3,1%, l’indice di rivalutazione contrattuale Istat è salito solo dell’1,4%. Pertanto, nei primi 9 mesi di quest’anno, rispetto allo stesso periodo del 2011, il potere d’acquisto dei lavoratori dipendenti è diminuito».
TUTTO GIUSTO E CONDIVISIBILE, PECCATO CHE QUESTO TREND SIA IN ATTO GIA' DALL'INGRESSO DELL'ITALIA NELL' AREA €URO E CHE IL DOTTOR BORTOLUSSI LANCI QUESTO ALLARME SOLO ORA CHE I SUOI AFFILIATI, DOPO UN PERIODO DI VACCHE GRASSE ( LEGGI AUMENTI DEI PREZZI INGIUSTIFICATI ANCHE DEL 100% E GRANDE CONTRIBUTO AL FATTORE INFLAZIONISTICO) SENTONO L'ODORE FORTE DELLA CRISI.
I CONSUMATORI SI FACCIANO FORTI DI QUESTA SITUAZIONE E SPECULINO SUI PREZZI IN MODO SISTEMATICO. HANNO POCHI SOLDI EBBENE LI SPENDANO IN MODO ANCORA PIU' ATTENTO. I COMMERCIANTI SE NON VOGLIONO CHIUDERE SI ADEGUINO, DEL RESTO E' LA LEGGE DI MERCATO ... E' L'EUROPA CHE CE LO CHIEDE!!!
Cutti
04/11/2012 - I conti della Cgia di Mestre
Quali sono le ragioni di questa decurtazione? «Purtroppo— sottolinea il segretario della Cgia di Mestre Giuseppe Bortolussi— quest’anno l’inflazione è cresciuta più del doppio rispetto agli aumenti retributivi medi maturati con i rinnovi contrattuali. Se nei primi 9 mesi di quest’anno il costo della vita è cresciuto del 3,1%, l’indice di rivalutazione contrattuale Istat è salito solo dell’1,4%. Pertanto, nei primi 9 mesi di quest’anno, rispetto allo stesso periodo del 2011, il potere d’acquisto dei lavoratori dipendenti è diminuito».
TUTTO GIUSTO E CONDIVISIBILE, PECCATO CHE QUESTO TREND SIA IN ATTO GIA' DALL'INGRESSO DELL'ITALIA NELL' AREA €URO E CHE IL DOTTOR BORTOLUSSI LANCI QUESTO ALLARME SOLO ORA CHE I SUOI AFFILIATI, DOPO UN PERIODO DI VACCHE GRASSE ( LEGGI AUMENTI DEI PREZZI INGIUSTIFICATI ANCHE DEL 100% E GRANDE CONTRIBUTO AL FATTORE INFLAZIONISTICO) SENTONO L'ODORE FORTE DELLA CRISI.
I CONSUMATORI SI FACCIANO FORTI DI QUESTA SITUAZIONE E SPECULINO SUI PREZZI IN MODO SISTEMATICO. HANNO POCHI SOLDI EBBENE LI SPENDANO IN MODO ANCORA PIU' ATTENTO. I COMMERCIANTI SE NON VOGLIONO CHIUDERE SI ADEGUINO, DEL RESTO E' LA LEGGE DI MERCATO ... E' L'EUROPA CHE CE LO CHIEDE!!!
Cutti
venerdì, novembre 02, 2012
MUNASTERIO 'E SANTA CHIARA
Dimane? Ma vurria partì stasera...
Luntano no nun ce resisto cchiù!
Dice che c'è rimasto sulo 'o mare
ch'è 'o stesso e primma chillu mare blu!...
Munasterio 'e Santa Chiara...
tengo 'o core scuro scuro
ma pecché pecché ogni sera penzo a Napule comm'era
penzo a Napule comm'è?
Funtanella 'e Capemonte..
chistu core me se schianta..
quanno sento 'e di d''a ggente ca s'è fatto malamente
stu paese ma pecché?
No...nun è overo... no nun ce credo
e moro pe sta smania e turna a Napule
ma c'aggià fa mme fa paura 'e ce turnà
Paura sì ...si fosse tutto overo
se a ggente avesse ditte a verità
tutta a ricchezza e Napule era 'o core..
dice ca perso pure chillu là
Funtanella 'e Capemonte
mo si perdono n'amante già ne teneno atri ciento
ca na femmena innocente dice a ggente nun c'è cchiù
No...nun è overo... no nun ce credo
e moro pe sta smania e turna a Napule
ma c'aggià fa mme fa paura 'e ce turnà
Munasterio 'e Santa Chiara...
tengo 'o core scuro scuro
ma pecché pecché ogni sera penzo a Napule comm'era
penzo a Napule comm'è?
Dimane? Ma vurria partì stasera...
Luntano no nun ce resisto cchiù!
Dice che c'è rimasto sulo 'o mare
ch'è 'o stesso e primma chillu mare blu!...
Munasterio 'e Santa Chiara...
tengo 'o core scuro scuro
ma pecché pecché ogni sera penzo a Napule comm'era
penzo a Napule comm'è?
Funtanella 'e Capemonte..
chistu core me se schianta..
quanno sento 'e di d''a ggente ca s'è fatto malamente
stu paese ma pecché?
No...nun è overo... no nun ce credo
e moro pe sta smania e turna a Napule
ma c'aggià fa mme fa paura 'e ce turnà
Paura sì ...si fosse tutto overo
se a ggente avesse ditte a verità
tutta a ricchezza e Napule era 'o core..
dice ca perso pure chillu là
Funtanella 'e Capemonte
mo si perdono n'amante già ne teneno atri ciento
ca na femmena innocente dice a ggente nun c'è cchiù
No...nun è overo... no nun ce credo
e moro pe sta smania e turna a Napule
ma c'aggià fa mme fa paura 'e ce turnà
Munasterio 'e Santa Chiara...
tengo 'o core scuro scuro
ma pecché pecché ogni sera penzo a Napule comm'era
penzo a Napule comm'è?
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