giovedì, ottobre 25, 2012
mercoledì, ottobre 24, 2012
martedì, ottobre 23, 2012
lunedì, ottobre 22, 2012
LA GRANDE FUGA.
Il ministro del Lavoro Elsa Fornero ha lasciato la sala del circolo sociale nei pressi di Torino dove doveva partecipare a un dibattito sulle pensioni. Ora dovrebbe incontrare una delegazione di aziende in crisi del territorio. ‘Sono avvilita che venga negato il diritto di parola’, ha detto prima di lasciare la sala.
LE CONTESTAZIONI - Fischi e slogan contro il ministro del Lavoro, Elsa Fornero, da parte di esponenti dei Cobas e di Rifondazione Comunista in un circolo sociale a Nichelino, vicino Torino, dove e’ atteso un dibattito sulle pensioni. ‘Fuori, fuori’, ‘lavoro, lavoro’ i cori nella sala. Il sindaco Giuseppe Catizone ha cercato di riportare la calma, condannando i contestatori: ‘siete dieci, guardatevi, dovete vergognarvi’. Il ministro ha dato disponibilita’ a incontrare una delegazione di lavoratori della Viberti e della Liri. (Ansa)
lunedì, ottobre 15, 2012
Massimo D'Alema non vuole essere rottamato perchè non è vecchio e in politica non si possono seguire le mode.
Passi l’acquisto di una pagina a pagamento su l’Unità per enfatizzare la propria insostituibilità, vera o presunta. Passi anche il “vado, non vado” post-veltroniano, con la richiesta al partito (cioè ad un’oligarchia drammaticamente ossidata, e non alla base) di trattenerlo. Passi tutto, ma motivare la necessità di restare imbullonati al seggio così:
«In un Parlamento in cui tornano Berlusconi, Dell’Utri, Cicchitto e De Gregorio il rinnovamento può mai consistere nel togliere il gruppo dirigente del Pd? È una visione un po’ faziosa»Indica un grado di distacco dalla realtà che mette addosso una stranissima sensazione. Un misto di umana commiserazione e di irrefrenabile attrazione verso la cosiddetta antipolitica, diciamo.
da Phastidio.net
domenica, ottobre 14, 2012
Spesso si abbina l' attività fisica con uno stato di salute ottimale. Beh, molte volte ciò non corrisponde al vero.
Raffreddore e mal di gola allo stato embrionale mi tormentano da venerdì ma oggi 42' di fartlek li ho fatti comunque.
Probabilmente era meglio stare a casa tranquilli perchè pagherò tutto.
Cutti
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giovedì, ottobre 11, 2012
La Volkswagen starebbe lavorando all’introduzione di un nuovo marchio low-cost, con tre modelli con i quali far concorrenza alla Dacia Renault, ma anche al gruppo Hyundai/Kia ed alla Fiat. Lo rivela la rivista Auto Bild, spiegando che i manager di Wolfsburg avrebbero in programma la produzione a partire dal 2015 di una berlina, di un’utilitaria e di un mini-van con il nuovo marchio a prezzi compresi tra 6.000 e 8.000 euro. Le nuove vetture low-cost verrebbero prodotte in Cina o in India, ma sarebbero commercializzate anche in Europa. L’unico commento della Volkswagen è stato che “ci sono ovviamente analisi, ma ancora nessuna decisione”. Comunque verosimile. E’ la globalizzazione che rimbalza in faccia a noi europei. L’era della Grande Deflazione (o del Grande Impoverimento) avanza. Le imprese più intelligenti (e globalizzate) la interpretano, senza perdersi in chiacchiere e maglioncini
Tratto da Phastidio.net
mercoledì, ottobre 10, 2012
Non è una manovra correttiva in senso lato ma la proposta di legge sulla stabilità economica , così come è stata presentata, andrà a incidere per circa 10 miliardi.
Non la vogliamo chiamare correttiva o nuova manovra finanziaria .... diciamo solamente allora che il pueblo l'ha presa, come sempre, in tal posto.
Non parliamo di aumenti di IVA e tassazioni varie per non dilungarci. Diciamo solo che rimaniamo basiti di fronte al fatto che un certo sottosegretario all'economia e ,praticamente,organo di stampa ufficiale del governo ,il dott. Polillo, esce dalla sala dove si discute la proposta e afferma che l'IVA non aumenterà....
e dopo pochi minuti parte un comunicato nel quale si puntualizza che ogni dichiarazione rilasciata anche da rappresentanti di governo è priva di ogni fondamento.
Complimenti!!!
CUTTI
Non la vogliamo chiamare correttiva o nuova manovra finanziaria .... diciamo solamente allora che il pueblo l'ha presa, come sempre, in tal posto.
Non parliamo di aumenti di IVA e tassazioni varie per non dilungarci. Diciamo solo che rimaniamo basiti di fronte al fatto che un certo sottosegretario all'economia e ,praticamente,organo di stampa ufficiale del governo ,il dott. Polillo, esce dalla sala dove si discute la proposta e afferma che l'IVA non aumenterà....
e dopo pochi minuti parte un comunicato nel quale si puntualizza che ogni dichiarazione rilasciata anche da rappresentanti di governo è priva di ogni fondamento.
Complimenti!!!
CUTTI
martedì, ottobre 09, 2012
lunedì, ottobre 08, 2012
Occorre fare ogni sforzo per evitare anche il solo rischio di adottare misure che, se non adeguatamente comprese anche in sede internazionale, potrebbero avere l’effetto di compromettere gli sforzi di stabilizzazione finanziaria fin qui profusi dal Parlamento, dal governo e dal Parlamento”.
MENO AI PADRI, PIU’ AI FIGLI - E’ quanto scrive il ministro del Welfare, Elsa Fornero, in una lettera del 7 agosto indirizzata alla commissione Lavoro di Montecitorio sul tema degli esodati, oggetto in queste ore di un provvedimento, approdato alla Camera, il quale amplia la loro platea modificando la riforma Fornero. Lo stesso Ministro ha concluso il suo intervento con un appello: “meno ai padri e più ai figli, è lo slogan di questa riforma, dopo promesse poco lungimiranti fatte dalla politica spesso basate su scarsa conoscenza dei meccanismi delle pensioni”.
IL RIMBALZO DI PARERI - La riforma, fatta in venti giorni -ha voluto ricordare Fornero- è stata fatta da un Governo Tecnico chiamato a salvare il Paese, con la crisi finanziaria la quale, se non arginata in tempo, avrebbe avuto conseguenze sull’Europa e sull’euro. Tornando all’ultimo ddl, la proposta è stata approvata con un voto bipartisan in commissione Lavoro ma richiede una copertura di 5 miliardi, come ha spiegato all’Assemblea Cesare Damiano (Pd), su cui per ora non c’è il via libera della commissione Bilancio: manca il parere della Commissione presieduta dal leghista Giancarlo Giorgetti che sta attendendo la relazione tecnica della Ragioneria generale.
NIENTE TASSAZIONE SUI GIOCHI ONLINE - Nel testo bipartisan le coperture venivano individuate nella tassazione dei giochi online ma la norma è stata bocciata dalla commissione Finanze che nel suo parere ha invitato a individuare “una diversa fonte di copertura, in quanto le misure di incremento delle entrate derivanti dai giochi pubblici, oltre a non determinare il gettito aggiuntivo necessario per far fronte agli oneri del provvedimento, rischierebbero di compromettere le stesse entrate erariali finora assicurate da tale comparto”.
CORREGGIAMO LA RIFORMA - Per Damiano, nuove coperture possono arrivare dalla “legge di stabilità di prossima approvazione” oppure dalla “spending review 2: non possiamo accettare che tutti i risparmi raccolti vadano esclusivamente alla diminuzione del debito. Facciamo una tripartizione dei risparmi raccolti: vadano al debito, allo sviluppo e agli interventi sociali, come le pensioni”. Questo provvedimento, ha insistito il deputato del Pd, “è possibile, necessario e socialmente indispensabile. Il nostro obiettivo non è smontare la riforma Fornero ma correggerla laddove esistono errori che richiamano il tema della giustizia sociale. Ci auguriamo che il governo si apra al confronto perché questa non è una battaglia di principio ma una battaglia indispensabile, di giustizia sociale”.
ASPETTIAMO I SEGNALI - Il relatore del testo Luigi Muro (Fli) ha riconosciuto che “la proposta è irta di insidie, politiche ma anche umane e giuridiche sui rapporti e la credibilità delle Istituzioni. Il problema va risolto senza nè uno scontro tra i partiti, nè uno scontro pretestuoso e demagogico col governo e con il Ministro Fornero. Migliaia di persone aspettano dei segnali da quest’Aula. Al governo chiediamo uno sforzo notevole affinché nella ristrettezza sappia comprendere l’importanza di questa legge che è un cantiere aperto”.
NIENTE MURO CONTRO MURO - “La modifica dell’articolo 6, comma 2, del decreto Salva-Italia puo’ essere approvata, sarebbe un guaio se venisse affossata -continua Muro- Dobbiamo aiutare il governo e la Commissione a trovare le risorse. Avevamo pensato che la copertura finanziaria potesse essere reperita da maggiori entrate determinate sui giochi online e le lotterie istantanee ma non sarà così. Se ci sono altre proposte ben vengano, siamo disponibili a ragionare, non vogliamo il muro contro muro che non servirebbe a nessuno. Dobbiamo trovare una mediazione”.
tratto da giornalettismo.
Cutti
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sabato, ottobre 06, 2012
FUGA DI CERVELLI.
Il Colle può attendere (forse). Romano Prodi assume un nuovo incarico: sarà inviato speciale per il Sahel, l'area dell'Africa sub-sahariana a rischio instabilità, in particolare, per le ripercussioni del conflitto in Mali. Il segretario generale dell'Onu, Ban Ki-moon, intende nominare il Mortadella per il delicato incarico, e lo ha comunicato al Consiglio di Sicurezza con una lettera indirizzata al presidente, l'ambasciatore guatemalteco Gert Rosenthal, che a sua volta ha informato gli altri quattoridici membri, annunciando che prenderà atto della nomina di Prodi, e dunque l'omologherà, se non gli saranno notificate obiezioni entro le 10 di martedì, ora di New York, le 16 in Italia. Sembra un quadretto a metà tra la parodia e un film di James Bond, ma è tutto vero, nomi compresi: l'ex presidente del Consiglio se ne va (forse) in Africa. Per lui è stato creato un nuovo ruolo, quello di ambasciator Mortadella.
Prodi l'africano - Certo, il "pericolo" della scalata al Colle è tutt'altro che scongiurato. Il piano per portare Prodi sulla poltrona che, a breve, Giorgio Napolitano lascerà libera esiste e forze trasversali del Parlamento si adoperano per portarlo a compimento. La speranza, per chi non vede di buon occhio l'insediamento di Prodi al Quirinale, è che l'incarico di ambasciatore per il Sahel almeno lo distragga un po' dal proposito. Per convincerlo ad impegnarsi nel Continente Nero, Ban Ki-moon, nella sua missiva, ha ricordato "la lunga e onorata carriera del signor Prodi al governo e nella diplomazia internazionale come fautore di consenso, avendo egli servito per parecchi anni quale primo ministro dell'Italia e quindi presidente della Commissione Europea". Tra l'altro, già dal 2008, l'ex presidente del Consiglio italiano presiede il Gruppo di Lavoro Onu-Unione Africana per le missioni di pace in Africa. Al centro del suo possibile prossimo incarico si pone soprattutto il progetto di dare vita a una forza multinazionale per il Mali e gli Stati vicini, creata con il sostegno dello stesso Palazzo di Vetro dall’Ua e dall’Ecowas, la Comunità Economica dei Paesi dell’Africa Occidentale, la principale organizzazione regionale.
giovedì, ottobre 04, 2012
DAGOREPORT
«Chiediamo sacrifici ai cittadini e mi è sembrato doveroso, come atto di sensibilità individuale, rinunciare al compenso da presidente di presidente del Consiglio e da ministro dell'Economia».
«Chiediamo sacrifici ai cittadini e mi è sembrato doveroso, come atto di sensibilità individuale, rinunciare al compenso da presidente di presidente del Consiglio e da ministro dell'Economia».
Così parlo Mario Monti nei
giorni lieti dell'insediamento. Giorni di apologìe. Di spot in nome
della "sobrietà". Di distrazioni consapevoli. Di abiure.
Giorgio Napolitano, l'ex bolscevico già attivo quando i cingolati
aravano Budapest e si incendiavano le primavere di Praga, nel 1979 si
astenne sull'ingresso dell'Italia nel Sistema Monetario Europeo.
Tre decenni dopo ha cambiato
idea, consegnando il Paese nelle mani della Finanza internazionale e
nominando Senatore a vita il perno di interessi in equilibrio tra
Goldman Sachs, Bocconi e Trilateral. Eugenio Scalfari gridò al
«colpo di genio», i giornali edificarono biografie plaudenti sul
neo Premier e Mario Monti si impegnò a spandere un po' di fumo
demagogico.
Mentre le grandi manovre di
Palazzo ne ripropongono l'ombra soffiando sul Monti-bis e sulla
prosecuzione della sua esperienza ancor prima che si sia tornati a
votare, il commissariamento del Paese è ormai realtà e gli
alchimisti della legge elettorale preparano pozioni in grado di
neutralizzare i rompicoglioni, il marito della signora Elsa
Antonioli, manovratore del presente e del futuro, si è affezionato
al ruolo. Proverà a rimanere in sella anche domani.Senza stipendio da Premier forse, ma con altre voci in entrata delle quali non ha inteso spogliarsi. Nessuno, ma proprio nessuno, accenna mai a quella da Commissario europeo. Per i molti anni passati a Bruxelles (iniziò nel 1995), Monti percepisce circa 9.000 euro lordi mensili. A vita. Trattamenti, pensioni e indennità degli ex commissari sono fissati da Consiglio d'Europa, regolamento numero 422/67.
I commissari europei godono di un regime fiscale infinitamente meno punitivo del nostro, moltiplicano per ogni anno di funzione l'emolumento base e guadagnano, nel caso di Monti, quasi il doppio dei tanto vituperati parlamentari italiani in sella per un ventennio. All'assegno di Bruxelles (e ai contributi pensionistici che il Professor Monti continua a percepire anche sullo stipendio da Premier a cui ha rinunciato) va aggiunto quello da Senatore a Vita.
Diecimila euro e spiccioli lordi a cui devono sommarsi la "diaria" ridotta (sic) a 3.500 euro mensili dal primo gennaio 2011, il rimborso spese per l'esercizio del mandato (altri 2.090 euro), un rimborso forfettario per "spese generali" di 1.650 euro, biglietti gratuiti per aerei, treni e navi, esenzione dal pedaggio autostradale e "l'assegno di fine mandato". Il tutto per più di 20.000 euro al mese.
Sommati a quelli ottenuti da Bruxelles e a quelli della pensione di professore universitario, il magnificato e sobrio Monti avrà oltre 32.000,00 euro al mese per tutta la vita al di là di ogni previsione di governo e di eventuali incarichi con banche d'affari una volta uscito da Palazzo Chigi. Evviva la sobrietà bocconiana
Tratto da Dagospia
CUTTI
mercoledì, ottobre 03, 2012
L'onorevole Razzi interviene in parlamento: con il suo strano eloquio....
ABBIAMO TROVATO UN POSTO DI LAVORO A DISPOSIZIONE DI CHIUNQUE SIA IN GRADO DI ESPRIMERSI IN LINGUA ITALIANA, SIA DISPOSTO A RECARSI IN QUEL DI ROMA E ABBIA ABBASTANZA PELO SULLO STOMACO.
NON C'E' NULLA DA RIDERE...ADESSO BASTA... E' GIUNTA L'ORA!!!
NON C'E' NULLA DA RIDERE...ADESSO BASTA... E' GIUNTA L'ORA!!!
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PELO SULLO STOMACO
martedì, ottobre 02, 2012
IL MESE DI OTTOBRE ,NORMALMENTE ,SEGNA L'INIZIO DELLA STAGIONE DEDICATA AL LAVORO.
LE FERIE SONO PRATICAMENTE TERMINATE, SI RITORNA DUNQUE ALLE PROPRIE ATTIVITA'.
DA QUEST'ANNO , IN PARTICOLARE, LA SITUAZIONE E' BEN DIVERSA. MOLTE PERSONE IL LAVORO L'HANNO PERSO E SI RITROVANO A RIPARTIRE DA ZERO CON NUOVE ATTIVITA' O CON CONTRATTI A TEMPO E NELLA PEGGIORE DELLE IPOTESI SENZA E CON PROSPETTIVE PIUTTOSTO FRUSTRANTI ALL'ORIZZONTE.
PER FORTUNA I NOSTRI LUMINARI AL COMANDO DELLA BARCA ORMAI CON LE STIVE PIENE D'ACQUA HANNO MILLE RISORSE E MILIONI DI IDEE PRONTE PER RISOLVERE LA SITUAZIONE COSI' DELICATA.
ECCOVENE UNA PROVA
PIU' LAVORO ? NO, MENO PAGA !
Oggi il presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi, ha dichiarato di “avere un sogno”: recuperare un 10 per cento di competitività (ognuno ha i sogni che si merita, del resto). E come riuscirci? “Lavorando di più. Sto lavorando ad una serie di proposte, di cui la prima è qualche ora di lavoro in più. Si fa presto a fare i conti se vogliamo recuperare il 10 per cento”. Certo, e soprattutto ci sono altri mezzi, ben più rapidi, per arrivare allo stesso risultato. Indovinate quali?
Siamo in una fase congiunturale caratterizzata da estrema debolezza della domanda, ed il fenomeno è del tutto generalizzato. Come già segnalato, i riequilibri di bilancia commerciale stanno avvenendo non per espansione dell’export ma per soppressione della domanda interna, circostanza che ci garantirà ancora molti anni di Quaresima e pressioni deflazionistiche che, nei paesi ad alto debito (pubblico e/o privato) sono altrettanta garanzia di azzeramento dello stato sociale causa tagli e di dissesto del sistema bancario causa sofferenze. Quindi, pensare ad una uscita “produttivistica” dalla crisi come fa Squinzi (oltre a Polillo e Fornero, del resto) è del tutto illusorio e nasce da scarsa comprensione della realtà, escludendo che si tratti invece (cosa più probabile) di pietose bugie.
E, a proposito di settore bancario, il sommovimento per giungere al taglio del costo del lavoro è in atto. Nei giorni scorsi Intesa Sanpaolo ha proposto ai sindacati la riduzione di otto giornate lavorative l’anno, fino al 2015, come somma di un taglio di quattro giorni di ferie, due di ex festività, e due di corvée, cioè di prestazione lavorativa non retribuita. E’ l’alternativa più immediata e percorribile all’approccio “lavorare di più”, che nel contesto attuale ha assai poco senso. E poiché la pressione al taglio del costo del lavoro è molto forte, se le retribuzioni non si adegueranno, l’esito ultimo sarà un forte aumento di disoccupazione e la scomparsa della contrattazione collettiva, in qualsiasi forma.
Andiamo verso una società low cost, cioè verso un aggiustamento deflazionistico con sostanziale scomparsa del welfare: che del resto già da tempo, in un paese come il nostro, era in stato comatoso. Tra qualche anno tutto il panorama italiano sarà completamente cambiato. Speriamo solo che le macerie non ci impediscano di camminare.
TRATTO DA PHASTIDIO.NET
CUTTI.
LE FERIE SONO PRATICAMENTE TERMINATE, SI RITORNA DUNQUE ALLE PROPRIE ATTIVITA'.
DA QUEST'ANNO , IN PARTICOLARE, LA SITUAZIONE E' BEN DIVERSA. MOLTE PERSONE IL LAVORO L'HANNO PERSO E SI RITROVANO A RIPARTIRE DA ZERO CON NUOVE ATTIVITA' O CON CONTRATTI A TEMPO E NELLA PEGGIORE DELLE IPOTESI SENZA E CON PROSPETTIVE PIUTTOSTO FRUSTRANTI ALL'ORIZZONTE.
PER FORTUNA I NOSTRI LUMINARI AL COMANDO DELLA BARCA ORMAI CON LE STIVE PIENE D'ACQUA HANNO MILLE RISORSE E MILIONI DI IDEE PRONTE PER RISOLVERE LA SITUAZIONE COSI' DELICATA.
ECCOVENE UNA PROVA
PIU' LAVORO ? NO, MENO PAGA !
Oggi il presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi, ha dichiarato di “avere un sogno”: recuperare un 10 per cento di competitività (ognuno ha i sogni che si merita, del resto). E come riuscirci? “Lavorando di più. Sto lavorando ad una serie di proposte, di cui la prima è qualche ora di lavoro in più. Si fa presto a fare i conti se vogliamo recuperare il 10 per cento”. Certo, e soprattutto ci sono altri mezzi, ben più rapidi, per arrivare allo stesso risultato. Indovinate quali?
Siamo in una fase congiunturale caratterizzata da estrema debolezza della domanda, ed il fenomeno è del tutto generalizzato. Come già segnalato, i riequilibri di bilancia commerciale stanno avvenendo non per espansione dell’export ma per soppressione della domanda interna, circostanza che ci garantirà ancora molti anni di Quaresima e pressioni deflazionistiche che, nei paesi ad alto debito (pubblico e/o privato) sono altrettanta garanzia di azzeramento dello stato sociale causa tagli e di dissesto del sistema bancario causa sofferenze. Quindi, pensare ad una uscita “produttivistica” dalla crisi come fa Squinzi (oltre a Polillo e Fornero, del resto) è del tutto illusorio e nasce da scarsa comprensione della realtà, escludendo che si tratti invece (cosa più probabile) di pietose bugie.
E, a proposito di settore bancario, il sommovimento per giungere al taglio del costo del lavoro è in atto. Nei giorni scorsi Intesa Sanpaolo ha proposto ai sindacati la riduzione di otto giornate lavorative l’anno, fino al 2015, come somma di un taglio di quattro giorni di ferie, due di ex festività, e due di corvée, cioè di prestazione lavorativa non retribuita. E’ l’alternativa più immediata e percorribile all’approccio “lavorare di più”, che nel contesto attuale ha assai poco senso. E poiché la pressione al taglio del costo del lavoro è molto forte, se le retribuzioni non si adegueranno, l’esito ultimo sarà un forte aumento di disoccupazione e la scomparsa della contrattazione collettiva, in qualsiasi forma.
Andiamo verso una società low cost, cioè verso un aggiustamento deflazionistico con sostanziale scomparsa del welfare: che del resto già da tempo, in un paese come il nostro, era in stato comatoso. Tra qualche anno tutto il panorama italiano sarà completamente cambiato. Speriamo solo che le macerie non ci impediscano di camminare.
TRATTO DA PHASTIDIO.NET
CUTTI.
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