MAMMA LI TURCHI
Corro e osservo la piana :I fanghi del Preval non sono di certo quelli benefici delle località termali.
Sono fanghi molto umili , però hanno storia e ne hanno viste di tutte fin dai tempi antichi.
Essi furono testimoni di eventi cruenti come quello qui descritto:
Il 29 ottobre 1477 il comandante turco Iskander Beg, forte di circa 10 000 uomini, pone il campo nei pressi di Gorizia e ottiene dal conte il permesso di passare indisturbato, con l’impegno di non saccheggiare i territori a lui appartenenti, anche al di là del Tagliamento, come ad esempio Pordenone. Fra il 30 e il 31 i turchi si dividono in più colonne e passano l’Isonzo a più riprese cogliendo impreparate le truppe venete e le cernide ( manipoli di soldati reclutati tra i contadini). Il comando veneto, disorientato e diviso sul da farsi, subisce l’iniziativa del comandante turco che,fingendo di ritirarsi, attira in un’imboscata nella piana del Preval l’esercito veneto che era uscito dalla fortezza di Gradisca al suo inseguimento. È una vera strage: i bosniaci non fanno prigionieri e chi non muore sul campo di battaglia, viene ucciso tra atroci supplizi. Solo una piccola parte
dei veneti riesce a disimpegnarsi e a riparare precipitosamente nella fortezza.
In tempi più recenti i racconti sono infinitamente meno letali ma comunque impegnativi.
Le corse in moto "regolarità".
I “Fanghi” di Mossa stanno al motociclismo goriziano come le dune di sabbia per la Dakar. Il paragone può sembrare esagerato, ma non lo è. A dimostrarlo ci sono i filmati ripescati dal vecchio archivo del Motoclub “Pino Medeot”. Oggi masterizzati in formato digitale , mostrano i centauri affondare nelle melme degli sterrati del Preval fino a oltre metà ruota. Per uscirne, molti hanno dovuto chiedere l’assistenza del pubblico assiepato a bordo pista. Tutti temevano i “Fanghi” di Mossa.
Io li testo in mtb e devo dire che impastano gli organi di trasmissione e i freni in modo esiziale.
To be continued