domenica, febbraio 24, 2013
Caro direttore,
pensavo fosse Berlusconi a "piegarsi" a patti con liste più o meno piccole per ottenere al Senato il premio di maggioranza nelle Regioni decisive. Invece leggo di un accordo elettorale in Alto-Adige definito "patto per l'autonomia" tra Pd, Partito autonomista tirolese, Svp.
Tale accordo prevede un appoggio, in termini di voti, di Svp e autonomisti tirolesi al Pd in cambio di ulteriore autonomia e "sviluppo della regolamentazione finanziaria". Io ho sempre visto con favore a una certa autonomia degli enti locali, ma mi chiedo se questo patto è coerente con un principio che sento spesso provenire dallo stesso Pd: equità.
Vorrei ricordare a Pd-Sel che l'alto Veneto, il Bellunese in particolare, subisce pesantemente da decenni la concorrenza sleale, soprattutto nel settore turistico, della ricca (e non tutto denaro proprio) regione limitrofa a statuto speciale. Mi piacerebbe sapere dal leader del Pd se l'equità si conduce cercando di attenuare il divario fra le 2 aree montane o l'equità si abbia aumentando i privilegi di una di queste.
D.D. N.
Venezia
Caro lettore, spesso esponenti della classe politica di ogni schieramento agitano il tema dei privilegi dell'Alto Adige per catturare consensi a buon mercato. Del resto scagliarsi contro i sudtirolesi non costa molto (sono relativamente pochi e votano comunque in larga parte Svp) e la condizione di decennale disparità della montagna veneta rispetto a quella "concorrente" altoatesina è talmente evidente, che non ci vuole molto a montare una polemica, solleticando le legittime insoddisfazioni degli abitanti delle Dolomiti venete. Le enunciazioni però, molto spesso, restano lettera morta e alla prova dei fatti è ben difficile trovare iniziative politiche che, con concretezza e il necessario realismo, si pongono l'obiettivo di modificare questa situazione di squilibrio tra montagna veneta e Alto Adige.
Lei ha ragione ad esprimere il suo stupore per la scelta del Pd, ma francamente non scomoderei concetti importanti come equità ed autonomia. Forse non farà piacere constatarlo, ma la realtà è evidente: la questione altoatesina e il suo rapporto con i più deboli territori confinanti sono temi che non trovano spazio nelle agende dei numerosi candidati premier. O se lo trovano, come nel caso dell'alleanza siglata tra Pd e Svp, è solo per momentanee esigenze tattiche. Anzi elettorali.
La cosa peggiore è che il PD faccia accordi con la SVP che rappresenta la destra più estrema, anti Italiana e pronta alla lotta armata per annettersi non si sa con chi, se non le vengono confermati o adirittura ampliati i privilegi di cui gode.
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