sabato, novembre 05, 2011


PRIMO Grecia, prossimo Italia?

Anche se i rendimenti sui suoi bond sono aumentati in maniera allarmante, l'Italia non ha dovuto cercare un bail-out (non ancora comunque). E nel tentativo di assicurarsi che non fallisca, abbattendo così anche l'euro , è stata posta sotto un regime speciale. Una libertà vigilata per assicurarsi che attui le tante promesse fatte per approvare e applicare le riforme volte a promuovere la crescita e l'equilibrio il bilancio entro il 2013.

Un modo educato per dire che è sotto monitoraggio europeo, è che l'Italia ha "invitato" questo controllo, ma nessuno fa alcun mistero del fatto che il governo di Silvio Berlusconi ha un problema con la "credibilità". Nicolas Sarkozy, il presidente francese, afferma che il caso l'Italia è "completamente diverso" da quello della Grecia, che ha galvanizzato l'attenzione del vertice del G20, data la prospettiva che porterebbe presto al default sul proprio debito.

Per lo stesso motivo, la posizione dell'Italia è ora notevolmente peggiore di quella della Spagna, che fino a questa estate era stato visto come il paese con più probabilità di soccombere, dopo Grecia, Irlanda e Portogallo. Ma la prospettiva della Spagna è ora meno terribile grazie a un susseguirsi di riforme, e la decisione del primo ministro, José Luis Rodríguez Zapatero, di dimettersi per le prossime elezioni a fine mese.

Così Berlusconi, nei giorni morenti del suo governo, è stato messo in “quarantena”. Un'umiliazione per la terza più grande economia della zona euro, e uno dei membri fondatori dell'Unione Europea. "Egli è pienamente consapevole della gravità della situazione. E se non lo fosse , lo sarà da adesso ", dice una fonte dell'UE.(chi non è dato a sapersi ndr.)

Dopo il richiamo europeo di due settimane fa Berlusconi telefonò a Van Rompuy dicendo che era "uno scandalo". Che la posizione fiscale in Italia, con un avanzo di bilancio primario (al lordo di interessi) e basso debito privato, era più sano di quello della maggior parte degli altri membri della zona euro. L'alto debito pubblico era il prodotto del passato, accumulato da precedenti governi democristiani e socialisti per i quali egli non poteva essere ritenuto responsabile. "Ho sempre voluto portare avanti riforme".
Il presidente del Consiglio europeo ha risposto: "Silvio, è il momento di fare i vostri sogni realtà."

SSL

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